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Informazioni sul dollaro australiano (AUD)

Cos'è il dollaro australiano (AUD)?

Il dollaro australiano (AUD), indicato con il simbolo $ e talvolta abbreviato in A$ o AU$ per distinguerlo da altre valute denominate in dollari, è la valuta ufficiale con corso legale dell'Australia, inclusi i suoi territori esterni. È anche la valuta ufficiale di tre Stati indipendenti delle isole del Pacifico: Kiribati, Nauru e Tuvalu. Nel 2022, l'AUD è la sesta valuta più scambiata nel mercato valutario (forex) e la settima valuta di riserva a livello globale.

Il dollaro australiano svolge un ruolo cruciale nell'economia del Paese, essendo il principale mezzo di scambio e uno strumento significativo di politica monetaria. La Reserve Bank of Australia, la banca centrale del Paese, gestisce la valuta, influenzando anche i tassi di interesse e controllando l'inflazione.

Qual è la storia dell’AUD?

Il dollaro australiano è stato introdotto il 14 febbraio 1966, sostituendo la sterlina australiana non decimale al tasso di due dollari per la sterlina (A£1 = A$2). Questo cambiamento ha segnato una svolta significativa nel sistema monetario australiano, allontanandosi dalla sterlina britannica e stabilendo un'identità valutaria unica. La decisione della decimalizzazione è stata presa dopo un'ampia consultazione pubblica e la valutazione di vari nomi per la nuova valuta, con la scelta di "dollaro" rispetto a "royal". Il simbolo $ era originariamente pensato per avere due linee, ma anche la versione con una sola linea è sempre stata valida.

AUD: monete e banconote

La valuta australiana include monete di varie denominazioni, con la moneta da 50 centesimi che è una delle più grandi utilizzate oggi nel mondo. Queste monete sono coniate dalla Royal Australian Mint di Canberra. La prima serie di banconote in dollari australiani è stata emessa nel 1966 e nel 1988 l'Australia è stata il primo Paese a introdurre le banconote in polimeri, note per la loro durabilità e le avanzate caratteristiche di sicurezza. Le attuali banconote presentano personaggi australiani di spicco e sono note per i loro colori distinti e le innovative caratteristiche di sicurezza.

Gli attuali tagli comprendono monete da 5, 10, 20, 50 centesimi e 1 e 2 dollari. Le banconote in circolazione hanno tagli da 5, 10, 20, 50 e 100 dollari.

Tassi di cambio e influenza economica

Storicamente, il dollaro australiano è stato ancorato alla sterlina britannica e successivamente al dollaro statunitense nell'ambito del sistema di Bretton Woods. Tuttavia, dalla fluttuazione della moneta nel 1983, il suo valore è stato determinato dalla bilancia dei pagamenti e dalla domanda del mercato. Il valore del dollaro australiano è influenzato in modo significativo dalla bilancia commerciale del Paese, trainata principalmente dalle esportazioni di materie prime. La valuta australiana ha registrato diversi alti e bassi rispetto alle principali valute, riflettendo l'andamento dell'economia globale e la performance economica dell'Australia.

Storico dei prezzi di AUD

L'AUD ha subito diverse fluttuazioni nel corso della sua storia. Prima del 1983, l'Australia manteneva un tasso di cambio fisso. Da quando è stato lanciato nel dicembre 1983, il valore dell'AUD è stato determinato dalla bilancia dei pagamenti e dalla domanda del mercato. Il suo valore ha visto alti e bassi, influenzato dalle condizioni economiche globali, dai prezzi delle materie prime e dalle relazioni commerciali dell'Australia, in particolare con la Cina.

L'AUD ha raggiunto la sua valutazione massima in questo periodo il 9 settembre 1973, a 1,4875 dollari statunitensi.

A gennaio 2024, il prezzo si aggirava intorno a 0,68 dollari statunitensi.

Posizione globale

Il dollaro australiano è una scelta popolare per i trader di valute grazie alla stabilità dell'economia australiana, agli alti tassi di interesse e al minimo intervento del governo sul mercato valutario (forex). È considerata una valuta di riserva ed è una delle valute più scambiate al mondo, offrendo vantaggi di diversificazione nei portafogli globali, soprattutto grazie alla sua esposizione alle economie asiatiche e al ciclo delle materie prime.